Tutte le tasse da pagare quando si compra casa

Quando decidiamo di acquistare una casa dobbiamo mettere in conto che ci sono da pagare diverse tasse. Gli importi sono cambiati con il decreto legge 104 del 12 settembre 2013 in vigore dal primo gennaio 2014 “misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca”. Se il venditore è un privato e l’oggetto dell’acquisto è prima casa:
• imposta di registro del 2% se è prima abitazione oppure del 9% se seconda o terza abitazione;
• imposta ipotecaria e catastale fissa di € 336,00. Se si acquista da impresa costruttrice entro 4 anni dall’ultimazione lavori:
• IVA del 4%;
• imposta di registro fissa di € 200,00;
• imposta ipotecaria e catastale fissa di € 336,00.
Se si acquista da impresa che non ha eseguito lavori di restauro oppure si acquista da impresa costruttrice dopo 4 anni dall’ultimazione lavori:
• IVA esente;
• imposta di registro al 3%;
• imposta ipotecaria e catastale fissa di € 336,00.
Se si acquista un immobile uso abitativo non prima casa e il venditore è un privato, un’impresa che non ha eseguito lavori di restauro oppure un’impresa che vende dopo 4 anni dalla data di ultimazione dei lavori:
• imposta di registro del 7%;
• imposta ipotecaria del 2%;
• imposta catastale del 1%.
Se il venditore è un’impresa costruttrice che vende entro 4 anni dall’ultimazione dei lavori:
• IVA del 10% ( 21% se immobile di lusso).

Si possono recuperare le spese con le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie che sono del 50% o del 65% per il risparmio energetico. Sono del 50% quelle invece che riguardano l'installazione di pannelli fotovoltaici a prescindere se si rientri o no in una ristrutturazione. Dopo il primo gennaio 2014, a meno di un provvedimento di rinvio previsto con la legge stabilità 2013, torneranno al 36%, vedi il link.

Impianto Fotovoltaico per il tetto cos'è e quanto si guadagna

L'impianto fotovoltaico è costituito da una serie di pannelli a celle solari, da un inverter, da cavi elettrici e da un contatore che rileva la produzione di energia dell'impianto e che va posizionato in prossimità del
contatore del distributore locale dì energia.

I sistemi fotovoltaici oggi si possono inserire persino nei vetri grazie al nuovo modulo multistrato a film sottile. In più, oltre a produrre energia elettrica, funge anche da schermatura solare per gli intemi. Con una potenza di 100 Wp, si riesce a ottenere una produzione annuale di energia pulita pari 100/110 kWh/ anno, godendo degli incentivi previsti dal Conto Energia.

L'installazione richiede un intervento breve, massimo di 2-3 giorni. Maggiore è l'autoconsumo di energia elettrica prodotta dal proprio impianto maggiore sarà il guadagno.
Gli incentivi sono regolati dal cosiddetto Conto Energia, che ha raggiunto la quinta edizione, entrato in vigore il 27 agosto 2012 ed è fisso per 20 anni. L'incentivo vari a seconda della potenza (maggiore è l'impianto minore è la remunerazione) e del periodo di allaccio (più in la si va nel tempo più si abbassano gli incentivi).

Gli impianti fotovoltaici non hanno bisogno di grandi manutenzioni e nell'arco di 20 anni la loro efficienza si abbassa al massimo all' 80%, ma successivamente continuano ad essere operativi.
Dopo circa 10-15 anni dall'installazione e necessario sostituire l'inverter, l'apparecchio che converte la corrente da continua ad alternata. 

Quanto si guadagna con i pannelli fotovoltaici: un impianto da 3 kwp fa guadagnare circa 600-700 euro l'anno, dipende da dove è installato. Al sud di più, al Nord Italia di meno. A queste cifre vanno aggiunti i risparmi in bolletta durante la giornata. Per calcoli più dettagliati dai un'occhiata a questo articolo: http://www.pannellisolariprezzi.org/il-guadagno-annuo-di-un-impianto-fotovoltaico-con-il-quinto-conto-energia/

Come procedere con l'installazione
• Rivolgersi a un installatore qualificato che effettuerà un sopralluogo per capire se la realizzazione e fattibile. • Definito ciò, lo stesso tecnico fornirà un preventivo di spesa e si occuperà non solo dell'installazione, ma anche della gestione della pratiche autorizzative e ad accedere al sistema incentivarne. Per installare un impianto sui tetto della propria abitazione non e necessario fare modifiche, salvo mettere a norma situazioni non conformi o progettare un'eventuale soluzione architettonicamente integrata su richiesta specifica. Sono previsti premi per l'integrazione architettonica dei pannelli. 

Maggiori informazioni: sito Gse.

Detrazioni fiscali per chi installa un antifurto per la casa

Chi acquista ed installa un impianto di antifurto per la casa entro il 30 giugno 2013 può godere delle detrazioni fiscali del 50%. Lo prevede il decreto legge del 22 giugno 2012 numero 83, "Misure urgenti per la crescita del paese". Le agevolazioni si riferiscono a quei sistemi la cui adozione è finalizzata a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi, sono quindi inclusi apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline.

Quali caratteristiche deve avere un buon impianto di antifurto. Deve proteggere la casa in sicurezza ed evitare che provochi falsi allarmi. Solitamente un impianto è composto da centralina, telecamere (non sempre), combinatore telefonico per dare l'allarme via cellulare o linea fissa, sirena, sensori, per maggiori dettagli vedi:
http://www.antifurtocasa.org/

I prezzi di un antifurto: dipende da quanto è sofisticato e dalla grandezza degli ambienti da controllare. Si parte da 500 euro fino a superare i 5mila euro.

Le agevolazioni fiscali: dal primo gennaio 2012 si spalmano in 10 anni, compresi coloro che hanno più di 75 e 80 anni (precedentemente erano spalmabili rispettivamente in 5 e 3 anni). La spesa massima detraibile è di 96mila euro.
Le detrazioni possono essere utilizzabili non solo dal proprietario (compresa consorte), dall' usufruttuario o da chi gode dei diritti su un bene, ma anche dal locatario, quindi anche da chi è in affitto e decide di installare un antifurto.

Scadenza prima Rata Imu 2012

E'fissata al 18 giugno 2012 la scadenza per il versamento della prima rata Imu, l'imposta per gli immobili che ha sostituito l'Ici. Il decreto "Salva Italia" ha ripristinato il balzello anche sulla prima casa.
Come calcolare l'IMU prima casa:
la prima rata ha una aliquota valevole in tutta Italia del 4 per mille. Per calcolare quanto si deve pagare si prende la rendita catastale, rintracciabile sull' atto di acquisto, e e si moltiplica per 1,05 (ovvero 100% + rivalutazione del 5% stabilita dalla legge del 1997). Il risultato generato si moltiplica a sua volta per 160 (la rivalutazione del 60% stabilita dal decreto Monti salva Italia. Dividiamo ora il risultato per 100 e moltiplichiamolo per 0,4 (se si tratta di prima casa) oppure per 0,76 per seconda casa.
L'aliquota Imu per la seconda casa è valida per tutta Italia allo 7,6 per mille. A dicembre 2012 ci sarà il conguaglio, oltre che il pagamento della seconda rata entro il 18 dicembre, perchè i Comuni possono aumentare l'aliquota. Roma già lo ha fatto, 5 per mille prima casa e 10,6 per mille seconde e ulteriori abitazioni.



La novità dell' Imu : le abitazioni concesse ad uso gratuito a parenti non sono più considerate "prima casa" mentre le case concesse in affitto e locazione sono soggette ad un dimezzamento dell’aliquota ordinaria solo a partire dal 2015. La nuova IMU cancella anche l’esenzione anche per i fabbricati rurali.

Iva Agevolata sulle ristrutturazioni della casa, quando spetta

Coloro che hanno deciso di fare ristrutturazioni alla casa possono godere oltre alle detrazioni del 36% anche dell' Iva agevolata al 10%. Le cessioni di beni restano assoggettate alla aliquota Iva ridotta invece solo se la relativa fornitura è posta in essere nell’ambito del contratto di appalto. Tuttavia, qualora l’appaltatore fornisca beni di valore significativo, l’aliquota ridotta si applica ai predetti beni soltanto fino a concorrenza del valore della prestazione considerato al netto del valore dei beni stessi.

Tale limite di valore deve essere individuato sottraendo dall’importo complessivo della prestazione, rappresentato dall’intero corrispettivo dovuto dal committente, soltanto il valore
dei beni significativi.

I beni significativi sono stati espressamente individuati dal decreto 29 dicembre 1999.
Si tratta di:
-ascensori e montacarichi;
-infissi esterni e interni;
-caldaie;
-video citofoni;
-apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria;
-sanitari e rubinetteria da bagni;
-impianti di sicurezza.
Su tali beni l’aliquota agevolata del 10% si applica solo fino alla concorrenza della differenza
tra il valore complessivo della prestazione e quello dei beni significativi.

Non si può applicare l’Iva agevolata al 10%:
-ai materiali o ai beni forniti da un soggetto diverso da quello che esegue i lavori;
-ai materiali o ai beni acquistati direttamente dal committente;
alle prestazioni professionali, anche se effettuate nell’ambito degli interventi finalizzati al
recupero edilizio;
-alle prestazioni di servizi resi in esecuzione di subappalti alla ditta esecutrice dei lavori.
In tal caso la ditta subappaltatrice deve fatturare con Iva al 21% alla ditta principale che,
successivamente, fatturerà la prestazione al committente con l’Iva al 10%, se ricorrono i
presupposti per farlo.

L’IVA AGEVOLATA PER I LAVORI DI RESTAURO, RISANAMENTO CONSERVATIVO
E RISTRUTTURAZIONE CASA:

Per tutti gli altri interventi di recupero edilizio è sempre prevista, senza alcuna data di scadenza,
l’applicazione dell’aliquota Iva del 10%.
Si tratta, in particolare:
- delle prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto o d’opera relativi alla realizzazione
degli interventi di
- restauro
- risanamento conservativo
- ristrutturazione
- dell’acquisto di beni, con esclusione di materie prime e semilavorati, forniti per la realizzazione
degli stessi interventi di restauro, risanamento conservativo e di ristrutturazione
edilizia, individuate dall’articolo 3, lettere c) e d) del Testo Unico delle disposizioni legislative
e regolamentari in materia edilizia, approvato con Dpr 6 giugno 2001, n. 380.

L’aliquota Iva del 10% si applica, inoltre, alle forniture dei cosiddetti beni finiti, vale a dire quei beni che, benché incorporati nella costruzione, conservano la propria individualità (ad esempio, porte, infissi esterni, sanitari, caldaie, eccetera). L’agevolazione spetta sia quando l’acquisto è fatto direttamente dal committente dei lavori, sia quando ad acquistare i beni è la ditta o il prestatore d’opera che li esegue.