Imu, Ici anche per chi ha casa all'estero

E' tornata l'Ici, detta anche Imu. Il balzello, introdotto dall’articolo 13 del Decreto legge del 6 dicembre 2011, numero 201 del Decreto Monti-Salva Italia, è una tassa di categoria catastale dell’immobile. La nuova imposta interessa sia i proprietari di immobili residenziali che di immobili commerciali. Anche chi possiede immobili all’estero dovrà versare un’imposta pari allo 0,76% del valore dell’immobile, dato dal costo riportato nell’atto di acquisto. L’importo, quindi, è proporzionale alla quota di possesso del bene, così come l’IMU per gli immobili residenziali, il cui calcolo è differente anche in considerazione del numero
di figli in casa fino ai 26 anni di età (si può favorire di significative detrazioni).
Quindi una tassa più equa che, proprio per quest’ultimo motivo, va a svantaggio degli anziani. L’aliquota è del 4 per mille, uguale per tutti i proprietari di prima casa. E’ possibile calcolare la propria rendita catastale con Codice Fiscale ed estremi catastali tramite l’Agenzia delle Entrate. Rispetto all’ex ICI è di molto aumentata la tassa sulla seconda casa: 7,6 per mille.
Spiegato il come, non resta che spiegare il quando: la dichiarazione IMU dovrà essere presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui sorge un presupposto impositivo. La prima scadenza, quindi, è quella del giugno 2013; da quel momento in poi sarà necessario presentare il modello solamente nel caso in cui si dovesse presentare un cambiamento rilevante nella situazione del proprietario (per esempio la vendita di un immobile di proprietà). Il pagamento IMU, invece, avverrà (come per la vecchia ICI) in due rate: la prima rata sarà il 16 giugno 2012, la seconda il 16 dicembre 2012, con la possibilità di pagare l’intero importo tutto nella prima rata di giugno. Questo procedimento dovrebbe semplificare le operazioni fiscali e finanziarie, avendo l’obbligo di dichiarare esclusivamente gli atti costitutivi o di modifica delle proprietà.
Novità rispetto al passato: l’IMU colpisce anche le costruzioni rurali (senza nessuna distinzione nel trattamento rispetto all’IMU generale), le Onlus e i beni ecclesiali.
I problemi interpretativi sono la regola di ogni novità legislativa e le complicazioni burocratiche sono parte integrante di un sistema italiano che, come già detto in passato, necessita di un’importante ristrutturata.