Vendite di case in calo in Emilia Romagna, ma va forte Bologna

Fermo ancora il mercato immobiliare in Emilia-Romagn, sia dal punto di vista del numero delle compravendite che da quello dei prezzi, si salvano solo alcune zone centrali di Bologne e Modena. E' questa la sintesi dei dati della nota dell'Agenzia del territorio. Il comunicato si riferisce al secondo semestre 2010, che registra 26.086 compravendite di immobili in Emilia Romagna di cui 5.985 a Bologna e provincia. In calo rispetto allo stesso semestre 2009 del 0,5%, ma decisamente migliore rispetto alla media nazionale (-3,5%).
Durante la presentazione del rapporto pubblicato oggi sono però stati anche anticipati anche i dati del primo trimestre 2011: in regione le transazioni nel residenziale sono in calo, rispetto al'analogo periodo 2010, del 3,7%, ma si registra un ottimo +5,7% nelle transazioni del Comune di Bologna (media degli altri capoluogo -0,8%, principali città italiane +2%, a fronte di una decisa contrazione del mercato della provincia (-12,5%).

Il primo trimestre èsolitamente debole nelle compravendite immobiliari, quindi il dato del capoluogo viene interpretato come sintomo di una ripresa nelle vendite destinata ad espandersi anche alle altre aree. Inoltre nelle quotazioni nell'ultimo semestre 2010 c'è addirittura un +5% rispetto ai sei mesi precedenti. L'Emilia-Romagna rispetta un trend tutto italiano: al crollo delle vendite 2008-2009 è corrisposto un stop nei valori ma non un crollo, segno che i proprietari hanno preferito rinviare la vendita piuttosto che svendere. E ora i prezzi tornano a salire. A Bologna città si pagano in media 3.359 euro a mq, con picchi nella zona di collina di 4.755 e 2.816 in periferia. C'è molta richiesta di monolocali (unità fino a 2,5 vani) che sono il 7,6% delle 222.000 abitazioni presenti, ma rappresentano il 10,6% delle compravendite. La pezzatura di più di 7 vani rappresenta invece l'8,5% dello stock, ma solo il 5,6% delle vendite.

A Modena, invece è il taglio medio ad essere più richiesto: non a caso rappresenta il 43,8% delle 94.000 abitazioni cittadine, ma il 45,8% delle transazioni. Qui però il mercato è meno vivace rispetto al capoluogo regionale: il calo rispetto al semestre precedente è stato del 3,9%, in linea con quello nazionale del 3,5%. Nelle 3.908 compravendite, balza il +11,1% della bassa modenese, dove il buon andamento di Mirandola trascina in alto il numero delle contrattazioni sulla direttrice mantovana, cui fa da contraltare una generale debolezza della zona di Ferrara.