Piano casa 2011 Veneto, il settore edilizio in ripresa

Sono state circa 23mila a gennaio 2011 le domande per usufruire del piano casa in Veneto. L'ottimismo delle imprese di costruzioni quindi è tangibile anche se la crisi non è finita, in particolare per le imprese artigiane, ma il mercato inizia ad offrire maggiori opportunità. Il quadro emerge dall'analisi trimestrale dell'Osservatorio congiunturale sul mercato delle costruzioni nel Veneto, nato nel 2009 dall'incontro fra Unioncamere del Veneto e Casse Edili Artigiane Ceav e Ceva (col supporto tecnico scientifico del Cresme e la collaborazione del Centro Studi Sintesi). I dati sul settore edilizio e un focus sul piano casa e prospettive di sviluppo del settore sono stati presentati presso la sede di Unioncamere del Veneto.
Il quarto trimestre 2010 conferma il rallentamento della crisi nel settore delle costruzioni. Pur restando negativo, il fatturato (-2,8%) registra un miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2009 (-6,7%) e al primo trimestre 2010 (-7,5%), quando la crisi toccò l'apice. Dinamiche peggiori per le imprese artigiane (-2,9%) e di piccola dimensione (-3%), mentre per le imprese non artigiane e di maggiori dimensioni la diminuzione si attesta al -2%. Diversi gli indicatori a livello territoriale: forte calo per Padova (-4,6%) e Rovigo (-5,2%), a seguire Venezia -3,3%, Verona e Treviso -2,4%, sostanziale stabilità per Vicenza (-0,5%), mentre Belluno registra un +0,4%. Ancora in flessione gli ordini (-2,3%), ma per un valore pari alla metà del primo trimestre 2010 (-4,7%). Ancora in calo l'occupazione (-1,1%), sulla quale ha pesato l'eccessiva piovosità (42 giorni di pioggia nel quarto trimestre contro i 25-30 della media precedente). In forte crescita i prezzi alla produzione (+3%), mentre resta negativo il dato sugli ordini (-2,3%) con Rovigo che tocca il -4%, seguita da Padova (-3,2%), Verona (-2,4%), Venezia (-2,3%), Treviso (-2,1%) e Vicenza (-0,5%). Stabile Belluno (+0,2%).
Per la prima volta nell'ultimo anno, gli indicatori previsionali evidenziano segnali positivi. Rallenta la dinamica negativa del volume d'affari complessivo (-0,3%) ma con una crescita attesa del +0,7% per le imprese più strutturate; continua, ma più contenuta, la crescita dei prezzi alla produzione (+1,2%); crescono gli ordini del +0,4% per le imprese non artigiane e del +1% per le imprese con oltre 9 addetti. Conseguenza è un'attesa occupazionale in debole crescita (+0,5%). Il 12,6% del campione intervistato (600 imprese rappresentative dell'universo) ha dichiarato di non essere mai stato in crisi, il 3,5% di esserne già uscito. Il 39,8% attende di uscire dalla crisi nel 2011, mentre il 13,5% vede un orizzonte positivo solo nel 2012. Le imprese che dichiarano di non riuscire ad uscire dalla crisi sono il 10,2%. Le tre principali difficoltà per il 2011 sono i ritardi nei tempi di pagamento (32,8%), la stagnazione della domanda (24,2%) e la difficoltà nell'accesso al credito al pari dell'aumento dei prezzi delle materie prime (rispettivamente 9,2% e 9,0%).
Un impulso alla miniripresa arriva senz'altro dal piano casa. A fine gennaio si stimano 23mila domande presentate: 21.700 nel comparto residenziale per 1.627.500 metri cubi (17% delle nuove volumetrie ultimate nel 2010) e 1.300 nel non residenziale per 221.000 metri cubi (12% delle volumetrie relative al piano casa). Cresce la volumetria media per intervento nel settore residenziale (75 metri cubi), mentre resta stabile nel comparto non residenziale (170 metri cubi). Il 90% delle domande fa riferimento esclusivamente al settore residenziale e all'aumento del 20% delle volumetrie (art. 2 della Legge). Complessivamente il volume d'affari che verrà attivato dagli interventi del piano casa è stimato in 720 milioni di euro, dei quali 650 milioni per domande relative all'edilizia residenziale, valore pari al 10,4% del totale degli investimenti in nuove costruzioni residenziali per il 2010.